La
Collegiata Santa Maria Assunta |
Parrocchia S.Maria Assunta Giubileo Laurenziano Amaseno 28 Giiugno 2014 - 8 Settembre 2015 |
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LA COLLEGIATA SANTA MARIA ASSUNTA
La sua costruzione è da porsi tra l’anno 1165, anno in cui il
paese fu dato alle fiamme dalle soldatesche imperiali, e l’anno
1177, quando in data 8 settembre la chiesa veniva solennemente
consacrata, come risulta dalle pergamene conservate, e dedicata
alla B. Vergine Maria.
Riguardo la distruzione del Catrum Santi Laurentii è necessario
sapere quanto segue: i Conti di Ceccano nella lotta per le
investiture tra Impero e Papato, si erano schierati dalla parte
della Chiesa e avevano ottenuto in concessione feudataria
territori nella provincia di Campania (attuale provincia di
Frosinone) e si erano stabiliti nel castello di Ceccano. Nell’anno
1125 i conti Gotifredo, Landolfo e Rainaldo tentarono di
svincolarsi dal potere della Chiesa, ma l’esercito di Onorio III
piombò sui loro possedimenti costringendoli a giurare fedeltà al
papa. Nel 1165 le milizie di Federico Barbarossa, in accordo con
l’antipapa Pasquale III, occuparono e sottomisero i territori di
Campagna e Marittima, ma le truppe del re di Sicilia (Guglielmo I)
accorsero in aiuto del papa legittimo Alessandro III. Nel corso
delle operazioni militari, sia di occupazione che di liberazione,
molti Castra tentarono
di resistere e, secondo il costume dell’epoca, vennero messi a
ferro e fuoco. Di questi fatti parla così la Cronaca di Fossanova:
« 1165 indictione decima
tertia Christianus cancellarius et Comes Getheolinus ceperunt
Maritimam et Campaniam praeter Anagniam, quam devastaverunt et
incenderunt Cisternam, et Castrum et fecerunt jurare totam terram
ad fidelitatem Paschalis, et Imperatoris, et sic redierunt in
Tusciam. […] Et sic intraverunt in vallem Sancti Laurentii, et
incenderunt Castrum Sancti Stephani, et Pressei, et unusquisque
postea rediit ad propria. Hoc autem anno Ripe, Turrice, et Castrum
Sanctii Laurentii, et Insula cremata sunt, et Alexander papa
reversus est Romam».
Quindi la costruzione dell’attuale chiesa è da porsi tra il 1165 e
il 1177, anno della sua consacrazione. Di questa cerimonia si
conserva una descrizione nelle due pergamene ( in latino e
volgare) conservate fino ad oggi. Questa data segna il termine
ad quem per
l’introduzione del nuovo stile gotico-borgognone introdotto nel
basso Lazio dai monaci cistercensi, per cui la Chiesa di Santa
Maria è da considerarsi uno dei primi edifici costruiti secondo
questo nuovo stile, anteriore a Santa Maria Fiume a Ceccano
(1197); a Fossanova (1208); e a Casamari (1217).
La conclusione della fabbrica è da porre nell’anno 1291 quando
viene inaugurato il solenne pulpito.
Dagli Atti Capitolari sappiamo che nella seconda metà del
Settecento alla chiesa fu aggiunta l’abside circolare e la sala
capitolare con il corridoio esterno. Il lavoro fu eseguito dai
mastri Alessandro Gonzales e Andrea De Santis negli anni
1759-1766. Evidentemente tutte queste aggiunte, pur dettate dalle
nuove esigenze del tempo, hanno alterato la linearità originale
della costruzione. Il furioso cannoneggiamento dell’anno 1944 recò
alla facciata, alle fiancate e alle volte seri danni,
crivellandole e squarciandole in più punti.
La facciata, dalle linee semplici ed essenziali, è
impreziosita da modanature arcuate e colonnine che abbelliscono
gli ingressi e il rosone centrale. Questo, a forma di rosa con
otto lobi, permette alla luce di penetrare in modo discreto
all’interno della chiesa.
Il campanile, dalla mole massiccia,
sormontato dalla cuspide e ingentilito da bifore, cornici e
mensole, è probabilmente anteriore alla chiesa, residuo di quella
primitiva chiesa distrutta dall’incendio del 1165. |
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